Il lungo periodo di stagnazione del mercato edilizio-immobiliare che si apre con il primo shock petrolifero si protrae poi, a eccezione di alcune brevi inversioni di tendenza, fino agli anni novanta. Le difficoltà del settore sono attestate dal fatto che negli anni settanta, per la prima volta nel secondo dopoguerra, la spesa per ristrutturazioni e recuperi è superiore a quella per la nuova edificazione. E anche nel successivo decennio, nonostante la presenza di una congiuntura economica più favorevole, le difficoltà del comparto edilizio-immobiliare non vengono meno e si amplia notevolmente il peso assunto dall’intervento pubblico a tutti i livelli: locale, regionale e nazionale. In questo ventennio Assimpredil è guidata dai presidenti Antonio Romagnoli (1972-1978), Mario Marcora (1978-1984) e Riccardo Meregaglia (1984-1990). Il trasferimento di competenze dallo Stato alle Regioni per materie fondamentali quali l’urbanistica induce l’associazione a ricercare un confronto più serrato con le forze politiche e sociali e a tal fine viene costituito un ufficio relazioni esterne. A metà degli anni settanta l’organizzazione dei costruttori si confronta attivamente con le parti sociali su diversi temi di grande rilievo, a cominciare dal dibattito sulla variante generale al piano regolatore di Milano, che vede l’associazione impegnata a indirizzare suggerimenti e proposte all’amministrazione comunale soprattutto in vista di uno snellimento delle procedure. Così come fornisce assistenza tecnica nella stesura della bozza di convenzione che disciplina gli interventi di risanamento a Milano, dimostrando una particolare sensibilità al problema del riutilizzo del patrimonio edilizio esistente. Altrettanto significativo appare il contributo, fornito attraverso il Centredil, all’elaborazione dei disegni di legge regionali che disciplinano l’esecuzione di opere pubbliche, che istituiscono il capitolato regionale e che prevedono l’istituzione dell’albo regionale dei costruttori. Negli anni ottanta i rapporti di collaborazione tra Assimpredil e il Comune di Milano si fanno ancora più stretti. Esemplare in proposito è la redazione dello studio di fattibilità del progetto per l’area Garibaldi-Repubblica, un’operazione che accredita l’associazione di fronte all’amministrazione pubblica per il know-how esclusivo che possiede nell’organizzare operazioni complesse tecnicamente, finanziariamente e amministrativamente. Sulla base di questa esperienza si dà vita alla società AIE Studi e promozioni, nell’intento di adeguare l’offerta edilizia alle trasformazioni della domanda. Viene inoltre incentivato il confronto con le diverse categorie interessate all’edilizia, costituendo la Consulta tecnica interprofessionale tra Assimpredil e le altre organizzazioni che operano nel settore edile. Mentre prosegue l’attività informativa a favore degli associati, una funzione avvertita come particolarmente urgente nel quadro di intensa produzione normativa che caratterizza quegli anni, Assimpredil estende l’assistenza sempre più anche all’ambito legale e giudiziario, come nel 1979 quando viene istituito un servizio di supporto in materia di recupero crediti e violazioni urbanistiche. Ancora una volta particolare attenzione è rivolta alle esigenze delle piccole e medie imprese, che costituiscono la parte più consistente della base associativa. Tra le iniziative più rilevanti è senz’altro da ricordare il convinto sostegno alla forma dell’associazione temporanea di imprese (ATI) al fine di rafforzare la posizione delle associate nel ramo delle opere pubbliche. Altro settore di intervento riguarda le agevolazioni creditizie a favore dell’edilizia, ambito in cui l’associazione nazionale si era già da anni attivata costituendo il FinAnce, al cui interno i costruttori milanesi hanno sempre avuto un ruolo di primo piano. L’impegno di Assimpredil si rinnova tra gli anni settanta e ottanta, prima con l’adesione al Confidi di Milano e Legnano, e poi siglando importanti accordi con la Cariplo per le imprese di piccole e medie dimensioni e con il Mediocredito lombardo, per favorire l’accesso al credito a medio termine anche alle imprese edili. Nel confronto sindacale l’associazione si assume invece il compito di unificare il fronte dei costruttori e di evitare il frazionamento della compagine associativa, specialmente nei momenti di maggiore conflittualità con la controparte dei lavoratori, come verso la fine degli anni settanta. Negli anni ottanta, invece, l’affermarsi di processi di esternalizzazione (o subappalto) contribuisce a ridimensionare il peso delle relazioni sindacali nell’attività di Assimpredil, mentre un grande impegno continua a essere profuso in direzione dell’istruzione professionale, soprattutto per fare fronte alle nuove esigenze del mercato. Così, dopo una prima fase di accresciuto impegno a sostegno della formazione - anche attraverso l’erogazione di borse di studio a favore di studenti di discipline tecniche e il mantenimento di un collegamento sempre vivo con il Politecnico di Milano -si persegue una razionalizzazione degli interventi in questo campo che sfocia nel 1986 nella creazione, di concerto con le organizzazioni sindacali, dell’Ente scuola edile milanese (Esem). L’obiettivo è quello di ricomporre in capo a un unico ente paritetico le sparse competenze in materia di istruzione professionale. Sul versante organizzativo, si introducono norme più selettive per conferire maggiore stabilità alla base associativa, richiedendo che le imprese associate, quando non aventi sede a Milano, svolgano nella provincia la parte maggiore della loro attività; si introduce il Gruppo giovani, per favorire la partecipazione alla vita associativa delle giovani leve imprenditoriali; si presta grande attenzione alle specificità delle singole aree territoriali creando occasioni di incontro e dibattito nelle diverse sedi decentrate (Legnano, Lodi, Magenta e Monza). Le prospettive di una più profonda integrazione in ambito europeo lasciano intravedere, all’inizio degli anni novanta, l’aprirsi di un quadro economico-istituzionale significativamente diverso rispetto al passato. Ma, ancora più di questo, nel breve periodo è lo scandalo di “mani pulite” a introdurre una frattura senza precedenti nel mondo imprenditoriale milanese. In un simile scenario stravolto dagli scandali giudiziari Assimpredil si trova improvvisamente nella necessità di pilotare i suoi associati verso equilibri che sono tutti da costruire. Testo di Enrico Berbenni, 2013
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