A Milano, nel quinquennio successivo a “tangentopoli”, il comparto edilizio-immobiliare conosce una fase di stallo e gli appalti subiscono un drastico arresto. Solo dal 1998 si apre finalmente una nuova stagione di crescita dai ritmi molto sostenuti, grazie alla disponibilità di denaro a basso costo, al varo di progetti di recupero delle aree industriali dismesse e alla scarsa attrattiva degli investimenti alternativi. La forte ascesa dei prezzi e l’accelerata attività costruttiva dura soltanto un decennio perché, nella seconda metà degli anni 2000, l’effetto-contagio innescato dalla crisi americana dei mutui subprime apre una nuova stagione negativa destinata a protrarsi sino a oggi. In questo periodo quattro presidenti si avvicendano alla guida di Assimpredil: Claudio De Albertis (1990-1996), Marcello Botta (1996-2000), Piero Torretta (2000-2006) e di nuovo Claudio De Albertis (2006-2015). L’inchiesta “mani pulite” si abbatte sull’associazione con l’effetto di travolgerne il «lavoro lungo e faticoso di accreditare gli imprenditori edili come i soggetti capaci di concorrere e non come i soggetti bisognosi di protezione». Tale situazione va ad aggravare un contesto già di crisi, tanto nell’edilizia pubblica quanto in quella privata, che riduce il numero delle imprese associate e il loro volume di affari. L’impegno dell’organizzazione è tutto volto in questi anni a restituire ai costruttori la credibilità perduta nei confronti delle parti sociali (le imprese si impegnano, nell’atto di adesione, ad accettare il codice deontologico) e a ricostruire un dialogo produttivo con le forze politiche, anche in vista di quella semplificazione normativa che appare all’associazione una misura indispensabile per ridare slancio al settore. A questo riguardo, tra le diverse forme di collaborazione con gli enti pubblici si segnala la partecipazione nel 1998 al progetto Sesamo del Comune di Milano in occasione del quale Assimpredil si occupa della semplificazione del procedimento di rilascio delle concessioni edilizie. Nella strategia dell’associazione la riorganizzazione dell’offerta edilizia passa attraverso una riqualificazione della filiera produttiva che deve tradursi in un rafforzamento professionale, finanziario e organizzativo delle imprese di costruzione. Con questo obiettivo, Assimpredil accompagna le associate in un processo di trasformazione che la fase di instabilità rende particolarmente urgente. Al fine di contrastare la concorrenza sleale si presta particolare attenzione alla piaga dell’evasione contributiva che si intende contenere attraverso il meccanismo di “forfaittizzazione” del costo del lavoro. Nel 1997, insieme ai sindacati dei lavoratori, viene promossa una grande campagna di sensibilizzazione contro il lavoro nero intitolata Lavori fuori corso. L’attenzione al problema viene tenuta alta anche nel decennio successivo, quando la forte crescita della manodopera straniera impiegata in edilizia introduce nuove sfide nel controllo del processo costruttivo. Nel campo della formazione professionale invece è significativa la sempre viva collaborazione con il Politecnico di Milano, che rende possibile avviare un diploma universitario in edilizia, di durata triennale, presso l’Istituto edile Carlo Bazzi. Stimolata da un mercato in rapida evoluzione e sempre più aperto in prospettiva europea, Assimpredil incoraggia l’adeguamento e la razionalizzazione delle strutture organizzative delle imprese associate, oltre a fornire loro nuovi strumenti informativi per una migliore conoscenza del territorio, come il progetto e-Mapping. Altro progetto strategico dell’associazione è Milano nei cantieri dell’arte per promuovere le competenze e le tradizioni delle imprese attive nel settore del restauro conservativo e del consolidamento di edifici storici. Sensibile alle sollecitazioni che vengono da una forte istanza sociale lancia il bando Housing Contest per la formazione di un repertorio di progetti per edifici residenziali ad alte prestazioni e a basso costo. I costruttori ricevono assistenza anche nel campo dell’innovazione tecnologica come pure in quello - sempre attuale nell’agenda dell’associazione - della sicurezza sul lavoro. L’interesse per le nuove soluzioni tecnologiche è reso prioritario da una produzione normativa sempre più stringente in materia e l’impegno di Assimpredil nei confronti dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale è legato proprio, in questi anni, «alla consapevolezza della centralità che tale questione riveste all’interno del processo di innovazione che sta coinvolgendo tutta la filiera dell’industria delle costruzioni». In questa prospettiva Assimpredil partecipa, con il progetto Innovance, al bando Industria 2015 Efficienza energetica del Ministero dello sviluppo economico e nella stessa direzione si muovono anche altre iniziative, come Ancenergia, un consorzio di imprese del sistema Ance creato nel 2007 su sollecitazione di Assimpredil allo scopo di facilitare il trasferimento tecnologico. Le mutate esigenze si riflettono inoltre sul versante organizzativo: nel 2005 viene rivisto l’assetto dell’associazione, definendo due unità di lavoro: una specializzata in materia di tecnologia e innovazione e l’altra nei rapporti con i media e la comunicazione. Anche nella prospettiva di Expo 2015 il principale fattore di successo competitivo continua comunque a essere rappresentato dalla capacità di creare connessioni, e in questo Assimpredil - che rappresenta tre diverse province (Milano, Lodi, Monza e Brianza) - svolge un ruolo strategico. Un esempio è dato dall’iniziativa Vetrina delle imprese, per pubblicizzare e valorizzare le principali attività svolte dalle imprese associate. Per le imprese edili fare rete significa non solo razionalizzare gli assetti produttivi, generando realtà imprenditoriali più robuste, ma anche «consolidare le relazioni della filiera, connettendo imprese, nicchie e specializzazioni produttive, sistema della ricerca e della formazione, progettazione, produzione e commercializzazione». In questa direzione si sta sempre più muovendo l’organizzazione dei costruttori. Nel 2012, in conformità con tutte le altre associazioni territoriali, trasforma la denominazione in Ance Milano Lodi Monza e Brianza. Testo di Enrico Berbenni, 2013
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