
CARLA CERATI
CARLA CERATI, nata a Bergamo, vive e lavora a Milano. Inizia la professione nel 1960 come fotografa di scena con il regista teatrale Franco Enriquez. Allarga la sua sfera di interessi al reportage sulle più varie sfere sociali includendo il paesaggio urbano; nel corso degli anni dedica particolare attenzione ai giovani, agli intellettuali, agli emarginati e al ritratto. Sue inchieste fotografiche escono dall’inizio degli anni Sessanta su “Illustrazione italiana”, “Vie nuove”, “Espresso”, “Leader”. I suoi ritratti di intellettuali di tutto il mondo trovano posto sul “New York Times”, “Espress”, “Time Life”, “Die Zeit”, “La Fiera Letteraria”.
Nel 1965 presenta una cartella Nove paesaggi italiani, con presentazione di Renato Guttuso e in un contenitore di Bruno Munari.
Nel 1968 le viene assegnato, assieme a Gianni Berengo Gardin, il Premio Palazzi Reportage per il libro Morire di classe, edito da Einaudi.
Nel ’74 l’editore Pizzi pubblica Mondo cocktail, indagine fotografica sulla gente intellettual-mondana; nel ’78 esce dall’editore Mazzotta Forma di donna – 34 fotografie di nudo femminile – rieditato nel 2007 in altra veste dalla ISSF con un importante saggio critico di Paolo Morello.
Dall’inizio degli anni Settanta sviluppa una ricerca a vasto raggio sulla forma: paesaggio, nudo, architettura. Ne conseguono una ventina di mostre personali.
Come narratrice esordisce nel 1973 presso Einaudi con Un amore fraterno finalista al premio Strega. A oggi sono uscite tredici sue opere di narrativa, tutte valorizzate da premi letterari.
Nel 1980, per la Rete Due della Rai, progetta e realizza la serie televisiva Dietro l’obbiettivo, tredici puntate sui fotografi e la fotografia.
Sue opere sono conservate al Museo d’arte Moderna di New York e al CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma): circa 2.000 pezzi, di cui 300 esposti nel 2007 alle Scuderie della Pilotta, sempre a Parma.
Autobiografia di Carla Cerati