De Padova Srl*

di  Antonella Bilotto

Le origini

L’8 agosto 1956 nacque a Milano la De Padova Srl, per il “commercio, anche importazione ed esportazione, di mobili ed articoli di ogni genere per l’arredamento”. Ne era amministratore unico Fernando De Padova e il capitale sociale era pari a 50.000 lire.
Sembra che l’idea di importare mobili scandinavi fosse venuta a Maddalena e Fernando De Padova durante un viaggio nel nord Europa proprio alla ricerca di quei mobili che avevano visto in una esposizione in Triennale. Fu così che i mobili danesi arrivarono nello showroom di via Montenapoleone. Nel giro di un paio d’anni, sui Navigli fu avviata pure la fabbrica ICF De Padova (dove esisteva anche un magazzino in via Pasquale Paoli) che produceva su licenza americana mobili per ufficio Herman Miller. Per Maddalena fu solo l’inizio della collaborazione con i designer americani. Alla fine del 1959 la De Padova trasferì la propria sede legale in via San Senatore n. 8.

Anni ’60

A partire dal 21 dicembre 1961 Fernando si dimise: cominciò la lunga epoca della “dirigenza” della signora Maddalena Corti De Padova che di fatto divenne amministratore unico al posto del marito. L’attività procedeva spedita tanto che si decise di aprire una filiale a Torino (gennaio 1962) e si trasferì pure lo showroom da via Montenapoleone a corso Venezia (maggio 1965) dove, poco più di un anno dopo si porterà anche la sede legale. Sempre negli anni del boom economico si registrò il primo grande aumento di capitale a conferma del successo imprenditoriale: si passò dalle 50.000 lire della fondazione a 30 milioni nel dicembre 1968. Purtroppo l’anno prima era morto Fernando e, come era immaginabile, sia in termini familiari che aziendali, fu un dramma.

Anni ’70 – Anni ’80

Il successo continuò però senza interruzioni anche grazie alla collaborazione di due grandi designer italiani: Vico Magistretti e Achille Castiglioni. La cifra delle collaborazioni con grandi maestri del design percorrerà tutte le epoche aziendali. Basti pensare al legame con Dieter Rams che negli anni Ottanta portò De Padova a produrre la famosa libreria Universal Shelving System. Sempre in quegli anni il marchio ICF insieme alla licenza Herman Miller furono venduti e si cominciarono a produrre mobili a marchio De Padova: nascono così i prodotti della ‘Edizioni De Padova’, che diverranno poi ‘è De Padova’.

Anni ’90

Nel 1990 la De Padova ha ormai un capitale sociale di 200 milioni ma soprattutto la guida da oltre trent’anni la signora Maddalena. È con lei che si registra, anche in termini istituzionali, un balzo societario con un’operazione di fusione che porta a una nuova iscrizione alla Camera di commercio, a un aumento di capitale e alla nomina di un nuovo amministratore unico nella figura di Paolo Lazzati. Alla base della società in termini di produzione e di “stile” non cambia nulla, anzi le collaborazioni internazionali si intensificano e il procuratore ad negotia è sempre Maddalena Corti De Padova. Di lì a un anno il capitale sociale supera i sei miliardi (agosto 1991). Pur rimanendo sempre una srl a fine 1991 si costituisce un Consiglio di amministrazione di cinque membri (tra cui il figlio Luca De Padova; nel 1999 entrerà pure la figlia Valeria) che nomina Maddalena amministratore delegato.

Anni 2000

Gli anni 2000 continuano a rafforzare l’identità societaria che negli anni non ha mai cambiato la propria filosofia di base e la sua presenza internazionale. La guida indefessa di Maddalena Corti De Padova ha avuto negli ultimi decenni anche i meritati riconoscimenti formali quali la “Medaglia d’oro Apostolo del design” nel 2010 e il “Compasso d’oro” alla carriera nel 2014.
Dal 2015 la De Padova è parte del Gruppo Boffi – De Padova e ha spostato la sede in via Santa Cecilia 7, sempre in centro a Milano.

*[il profilo viene redatto attraverso il fascicolo dell’Archivio storico della Camera di commercio di Milano, fascicolo REA 2010207 e REA 494187, il sito istituzionale www.depadova.com e l’intervista di Ivana Riggi a Luca De Padova pubblicata su www.archimagazine.com].