Necchi Spa *

di  Antonella Bilotto

1835-1918

Le origini della Necchi sono legate alla storia della omonima famiglia di Pavia i cui primi riferimenti ricostruiscono una antica attività a partire dal 1835 che si concentrava sul commercio e la produzione di ferri, rami e simili. Sul finire dell’Ottocento iniziò un percorso di forte crescita partendo dall’affiancamento di un’officina meccanica alla fonderia per getti di ghisa: tutto ciò si rispecchiò anche negli ampliamenti di sede sempre più importanti che portarono, nel 1904, alla costruzione di un nuovo stabilimento nei pressi della Stazione ferroviaria, detto per questa ragione il «Raccordo», dove dai forni di fusione si cominciarono a produrre radiatori per caloriferi. Sono questi gli anni in cui Ambrogio affiancò il padre nell’attività di famiglia e la parte più consistente della produzione si concentrò in un nuovo stabilimento lungo la strada per Abbiategrasso. Ai primi del Novecento la Società anonima fonderie Ambrogio Necchi nei due stabilimenti attivi occupava circa mille operai, aveva un’attività diversificata e cominciò a produrre un tipo di ghisa particolarmente duttile e adatta a varie costruzioni meccaniche così da abbattere in termini di concorrenza le altre fonderie nazionali. Lo scoppiò della Prima Guerra Mondiale ovviamente ebbe un notevole impatto sull’attività produttiva che fu però aggravato dalla morte di Ambrogio il 19 aprile 1916. L’attività passò così alla moglie Emilia Carcano e ai figli Luigia, Nedda e soprattutto Vittorio. Quest’ultimo, tornato dal fronte, guidò l’impresa in una riorganizzazione produttiva che, approfittando della disponibilità di ghisa, si attivò anche nella produzione di macchine per cucire ad uso famiglia.

1919-1949

“Nel 1919 fondò quindi le Industrie Riunite Italiane con 50 dipendenti, che nel 1920 arrivarono a produrre circa 2000 macchine per cucire all’anno in un nuovo stabilimento appositamente dedicato a questa produzione” (v. Lavista cit. sotto). Sebbene il settore della produzione delle macchine per cucire fosse dominato in questi anni da industrie straniere, nel giro di una decina d’anni l’azienda riuscì a sviluppare una gamma di macchine artigianali industriali e ad uso domestico la cui principale caratteristica era la veloce cucitura a zig-zag. Siamo ancora di fronte ad una attività parallela a quella principale della fonderia.

1950-1974

Per arrivare all’atto ufficiale di nascita della Necchi bisognerà perciò attendere la costituzione il 10 gennaio 1950 allorché a Pavia, alla Camera di commercio, venne registrata la Necchi Spa (n. REA 58521 Pv) nata dalla fusione per incorporazione tra le Aziende Industriali Vittorio Necchi e la società anonima Sarma Rappresentanze Macchine e affini. Il successo degli anni Cinquanta fu accompagnato da importanti riorganizzazioni aziendali e dalla favorevole contingenza economica che portò l’azienda intorno ai primi anni Sessanta ad affiancare ai settori della fonderia e della produzione di macchine per cucire il montaggio dei compressori per frigoriferi su licenza Kelvinator. Gli anni seguenti continuarono con successo nei termini dello sviluppo con la produzione di motori elettrici per macchine per cucire e con modelli diversificati e innovativi nella produzione di macchine industriali e in quelle ad uso domestico.

1975 – anni ‘80

Nel 1975 morì però Vittorio Necchi e fecero il loro ingresso nella società altre famiglie tra cui i Beccaria. Le attività restarono diversificate, parallele e in espansione: il settore fonderia diventò tra il 1984 e il 1986 dominante in Italia, il settore macchine per cucire presentò un prodotto completamente elettronico per uso domestico nel 1986, la divisione compressori diventò impresa autonoma controllata dalla Necchi Spa nel 1987 (la Necchi Compressori Srl). Nel 1985 la Necchi Spa aveva anche fatto il suo ingresso in Borsa.

Anni ’90 – 2004

Con gli anni Novanta la Necchi Spa abbandona progressivamente le attività di fonderia e le quote di partecipazione nella Necchi Compressori Srl per concentrarsi sempre più nel solo comparto macchine per cucire. Per questo nel 1993 acquista la maggioranza del capitale della Rimoldi Srl che incorpora anche il ramo di macchine per cucire ad uso industriale della Necchi Macchine per cucire Srl. Nel 2000 la capogruppo Necchi e la Rimoldi Necchi Srl sono presenti sul mercato italiano con i marchi Necchi, Rimoldi, Omnitex, Vigorelli e Millepunti. Nel 2003 l’attività di Necchi spa si concentra nella produzione e commercializzazione di macchine per cucire a uso domestico attraverso la Necchi Macchine per Cucire Srl, costituita alla fine del 2000. Ma non va tutto liscio: è di questi anni l’ingresso della Banca Popolare di Lodi, un accertamento della Procura di Milano per ipotesi di falso in bilancio e i timori riguardanti la scadenza nel 2005 di un prestito obbligazionario.
A Pavia lo stabilimento è ormai chiuso già a metà del 2004.

*[il profilo viene redatto consultando le seguenti fonti: G. Pizzorni, Necchi Spa in G. De Luca (a cura di), Le società quotate alla Borsa Valori di Milano dal 1861 al 2000. Profili storici e titoli azionari, Libri Scheiwiller 2002, pp. 493-494; G. Pizzorni, Necchi Spa in Censimento descrittivo degli archivi d’impresa della Lombardia, a cura del Centro per la cultura d’impresa scheda Soggetto produttore http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB0019A2/; F. Lavista, Necchi, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 78 2013].