SNIA – SNIA BPD*

di  Antonella Bilotto

Dalle origini del 1917

La Società di Navigazione Italo-Americana venne fondata a Torino nel luglio 1917 dall’imprenditore Riccardo Gualino, biellese impegnato in gioventù nell’importazione di legnami dall’America. La società era stata creata per costruire e mettere in esercizio una flotta mercantile dedita alle importazioni dagli Stati Uniti, con particolare riguardo al carbone, una tra le materie prime divenute estremamente redditizie con la guerra. Con la fine del conflitto infatti vi fu la prima diversificazione, anche nel nome, che venne modificato in Snia – Società di Navigazione Industria e Commercio passando dal ramo marittimo al settore chimico-tessile con particolare riguardo per le fibre artificiali (rayon). Pur sembrando inizialmente solo una sorta di finanziaria, nel 1920 venne ammessa alla quotazione in Borsa e modificò ancora il proprio nome in Snia Viscosa (Società Nazionale Industria Applicazioni Viscosa) nel 1922. Prese così avvio una fase di espansione che la portò nel giro di pochi anni a una posizione assolutamente dominante per capitale sociale e per attività nel settore delle fibre artificiali. Con la crisi del ’29 si avviò una politica di incorporazioni molto accentuata oltre che una ulteriore diversificazione nella produzione. Da una parte si procedette negli anni all’acquisizione dell’Unione Italiana Fabbriche Viscosa, dell’Italiana Seta Artificiale, della Seta Artificiale di Varedo, alla partecipazione nella Cotonificio Vittorio Olcese, nella Pignone, nella Manifattura Maglieria Milano, nella Saici; dall’altra, oltre al rayon, venne introdotto il “fiocco”, una nuova fibra a base di cellulosa, e il Lanital una fibra naturale a base di caseina. Tali lavorazioni venivano prodotte negli stabilimenti di Cesano Maderno, Magenta, Varedo, Torino, Venaria, Tor Viscosa, Pavia. Con l’acquisizione del controllo della Cisa Viscosa e la costituzione della Italviscosa si posero basi più solide anche per la commercializzazione delle fibre artificiali. Il rayon e il fiocco erano le fibre alla base della produzione dei tessuti di massa durante la Seconda Guerra Mondiale. I marchi “lilion”, “velicren”, “wistel” individuavano la produzione delle fibre sintetiche in nylon, poliacrilico e poliestere.

Anni ’50 – Anni ‘70

Gli anni Cinquanta erano stati anche caratterizzati da tentativi di produzione di energia elettrica e ricerca di idrocarburi (petrolio e gas) con buoni risultati a cui seguì, qualche anno più tardi, nel 1968, l’acquisizione della romana Bombrini Parodi Delfino (BPD), nata nel 1912 per la produzione di prodotti chimici, esplosivi militari e industriali. Snia Viscosa si allargò pertanto ai settori della meccanica mentre il gruppo avviava nuove iniziative anche in campo nucleare e spaziale. Il successo si poté misurare con l’ingresso del gruppo Montedison nel capitale sociale (quota di maggioranza relativa, 1972) anche se purtroppo la crisi del settore chimico degli anni Settanta era dietro l’angolo. Le prime forti perdite si registrarono tra il 1974-1975 tanto da portare a un processo di ristrutturazione aziendale che portò allo scorporo e affidamento a società specifiche di tutte le attività produttive.

Anni ’80 – Anni ‘90

Nel 1983 venne incorporata la BPD Difesa-Spazio portando a un nuovo cambio di denominazione: Snia Viscosa divenne Snia BPD. Nello stesso anno FIAT entrò nella compagine azionaria acquisendo il pacchetto azionario di Montedison e il bilancio tornò in attivo. Una nuova politica di acquisizioni portò al controllo della Fila, importante impresa di abbigliamento sportivo, e soprattutto della Caffaro consolidando ancor più la produzione nel settore chimico. Ma è ancora un nuovo ampliamento nei settori produttivi a dare nuovo slancio: è la volta dell’acquisizione della Bioengineering International e della Sorin Biomedica che aprono alla bioingegneria. Le società che a questo punto sono quotate in Borsa, oltre a Snia BPD, sono Snia Tecnopolimeri, Snia Fibre, Cotonificio Olcese Veneziano, Caffaro e Sorin Biomedica. La chimica ma soprattutto la bioingegneria, con nuove acquisizioni, saranno le attività degli anni Novanta. Snia BPD diventa Snia Spa nel 1999.
2000-2010 Gli anni 2000 vedono la Snia Spa impegnata nei settori della chimica, delle fibre, dei tecnopolimeri ma soprattutto nel biomedicale, con circa 7.000 dipendenti nel mondo, che però non ripara dalla crisi che la investe nel 2008 quando si verifica lo scorporo della Sorin ma soprattutto le forti perdite portano al sequestro dello stabilimento produttivo di materie prime a Tor Viscosa. Nel 2010 il Tribunale di Milano infatti ne dichiara lo stato di insolvenza e ne avvia la procedura di amministrazione straordinaria.

[*il profilo viene redatto consultando le seguenti fonti: G. Pizzorni, Snia in G. De Luca (a cura di), Le società quotate alla Borsa Valori di Milano dal 1861 al 2000. Profili storici e titoli azionari, Libri Scheiwiller 2002, pp. 292-294; G. De Luca, Snia in Censimento descrittivo degli archivi d’impresa della Lombardia, a cura del Centro per la cultura d’impresa scheda Soggetto produttore http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB0018C0/ ; SNIA BPD (a cura di), Un futuro di esperienza, 1986]